Continuo il mio processo creativo fra le stagioni: è tempo di raccogliere l’arnica!
“Dio aveva voluto dare agli uomini il danno e il suo rimedio”. Si dice che l’arnica cresca nei luoghi dove è più facile cadere e farsi male… Pianta del “pericolo”, cresce sulle Alpi e solo ad elevate altitudini, là dove è più facile imbattersi in piccole contusioni.
Come tradizione vuole, ogni anno raccolgo l’arnica nel mio piccolo personale angolo delle Alpi, la coltivo ed in pratica quando è il momento della piena fioritura, che coincide quasi sempre alla metà di luglio, la raccolgo per utilizzarla in inverno in caso di traumi, strappi muscolari, contusioni, distorsioni. Quest’anno ne ho raccolta quanto basta per assicurarmi circa una decina di bottigliette di alcool alimentare a 95 gradi.
La tintura madre di Arnica in soluzione idroalcolica viene realizzata così: dopo aver raccolto l’ arnica faccio piccoli mucchietti per ogni bottiglia, circa 10 gr di fiori, li metto dentro alla bottiglia di alcool, chiudo bene e li lascio macerare al sole ☀️ almeno 20gg, ogni tanto durante la giornata, agito bene ma con delicatezza la bottiglia. Attenzione non va mai ingerita! L’ Arnica è tossica, è indicata solo per uso esterno là dove non ci sono abrasioni e vi sia una cute integra ma dolorante, si possono fare impacchi e frizioni sulla parte come antinfiammatorio.
L’ arnica sta diventando sempre più rara poiché la richiesta di questa meravigliosa “panacea dei traumi” ha conosciuto un notevole incremento. Contiene un mix di principi attivi, che sono tutti racchiusi in un fiore giallo intenso: flavonoidi, triterpeni, polifenoli, tannini, cumarine, poliacetileni, xantofille. L’arnica ha grandi proprietà antinfiammatorie, antimicrobiche, antidolorifiche e frizionandola sulla parte attiva in modo significativo la circolazione.
Personalmente mi stupisco sempre di come la natura abbia pensato a tutto!
Amate i “semplici” e ogni stagione, come dice un vecchio proverbio, ha i suoi frutti!
Il “Salotto Vegetale ” è un angolo botanico speciale, qui troverai la bellezza e l’onestà dei “semplici”, erbe, frutta, fiori di stagione, uno spazio dedicato a agli occhi che ancora si meravigliano, occhi non frettolosi ma occhi stupiti, che guardano la natura.
Good vibes only
Francesca